Siamo giovani innamorati della musica, non semplici accademici, ma talenti dell’arte ed è con questa formula che, inevitabilmente, contaminiamo i nuovi musicisti del futuro. Crediamo nel potere della musica e nella sua onnipresenza e, soprattutto, nel prodotto dell’arte di ideare e produrre, mediante l’uso di strumenti o della voce, una successione organizzata di suoni, rumori e silenzi, che nel corso del tempo e nello spazio, risultino piacevoli all’orecchio e alle corde dell’anima. Ascoltando il suono artisticamente formato che si snoda attraverso il tempo, dipingiamo man mano il nostro paesaggio sonoro, come rappresentazione interiore, luogo delle emozioni, dimensione non tangibile del vivere la musica. Ecco come l’esperienza musicale diventa un’esperienza totale, perché mette in vibrazione e in risonanza il nostro essere nel suo complesso. Il suono è percepito dalla pelle e dall’orecchio, che però è anche la sede dell'equilibrio! L’udito serve, quindi, a individuare la fonte da cui proviene un suono, offrendo un’idea direzionale, e cioè spaziale, degli eventi attorno a noi. Importanti sono anche certi atteggiamenti del corpo usati come tratto stilistico, in particolare da alcuni artisti, quasi a dimostrare lo stretto e meraviglioso legame tra suono ed equilibrio. Si pensi, ad esempio, alla circumambulazione di Thelonious Monk o al flauto suonato stando su una gamba sola di Ian Anderson. Esprimere, dunque, l’interiorità dell’individuo che produce la musica e dell’ascoltatore, racchiude l’esperienza emotiva voluta dall’artista da una parte e la percezione uditiva dall’altra: un dialogo vibrante attraverso il linguaggio più diretto ed immediato che ci sia, la musica, che altro non è che un mezzo di conoscenza per dialogare con la nostra spiritualità. Percezione ed imitazione diventano, così, la chiave del nostro insegnamento, per ispirarsi a un modello che si cerca di eguagliare e, ovviamente, di superare. Ed è in questo modo che, viaggiare senza un aereo, ma ugualmente volare, insieme a noi, non è mai stato così semplice...
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Un dialogo vibrante tra Musica e Percezione
17 Marzo 20210
(di Marianna Spezio)