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Quattro Stili dell’Arte del Canto: dal ‘500 alla Tua Scuola

18 Marzo 20210

Tutti, più o meno, possono cantare una canzone. Molti di meno invece riescono a cantare più canzoni di seguito, anche semplici: dopo qualche minuto un cantante improvvisato comincerà a sentire mal di gola e la sua voce inizierà a farsi rauca e sfiatata, col rischio di ritrovarsi afono, procurandosi un edema. Per poter cantare per ore senza danni, senza sforzo e con una voce sempre gradevole, il cantante deve adattare la sua voce in modo diverso, utilizzando particolari modalità di gestione della respirazione, dell'uso indiretto delle corde vocali, degli spazi presenti nella zona di risonanza posta tra laringe-faringe-labbra (vocal tract) che si apprendono attraverso lo studio, l'allenamento e l'auto-osservazione. Si possono distinguere diversi aspetti dell'arte del canto. Tra questi il “Bel canto”, termine musicale di origine italiana, riferito in modo più generale all'arte e alla scienza della tecnica vocale, affermatosi nel tardo XVI secolo, è uno stile di canto caratterizzato dalla perfetta uniformità della voce, da un eccellente legato, da un registro lievemente più alto, da un'incredibile agilità e flessibilità e da un timbro morbido. I registri vocali sono classificazioni che vengono associate alla voce in base all'estensione, ma anche ad altri parametri che possono variare a seconda dell'epoca e della cultura di appartenenza. Dal più acuto al più grave, nel canto classico l'estensione vocale è suddivisa in soprano, mezzosoprano, contralto, tenore, baritono e basso. Nella musica lirica si sono poi create ulteriori categorie: soprano drammatico, soprano di coloratura, tenore di grazia, basso profondo ecc. L'articolazione nel “Canto moderno” risulta, invece, alquanto differente dalla lirica, in quanto, l'amplificazione rende meno pressante l'esigenza di fornire potenza sonora, a tutto vantaggio dell'intelligibilità della parola affinché il messaggio arrivi più facilmente all'ascoltatore. Per questo la tecnica dello stile moderno si differenzia da quella classica soprattutto nel passaggio di registro, perché si cerca di ritardare l'intervento del registro "di testa" e di sfruttare invece appieno il registro detto "di maschera”. Il “Rap” è una forma di oratoria musicale nata dalle performance di un MC (maestro di cerimonia), che parlava in rima sui breaks isolati dai dischi che passava il dj. Il Rap presenta «rima, discorso ritmico e linguaggio di strada», eseguita o cantata in diversi modi, spesso sopra un beat o un accompagnamento musicale. I componenti del rap includono «contenuto» (ciò che viene detto), «flow» (ritmo, rime) e «consegna» (cadenza, tono). Quando i rappers improvvisano su una base inventando un testo al momento, utilizzano una pratica chiamata "freestyle" (stile libero). Esistono sfide in merito, le cosiddette “battle", in cui gli stessi mettono in mostra le proprie capacità di improvvisare, restando sempre in linea col tempo della base musicale. La “Trap”, infine, è un sottogenere musicale dell'hip hop, nato nel  Sud degli Stati Uniti e sviluppatosi tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni 2000. Tematiche tipiche rappresentate nei testi trap, sono la vita di strada tra criminalità e disagio, la povertà e la droga, ma con la diffusione del genere, gli argomenti si sono estesi, diventando sempre più frivoli e semplici. Non è solo il ritmo (tra i 70 e i 180  bpm) a distinguere la trap dall'hip hop: le linee vocali sono infatti spesso melodiche, più cantate e meno parlate del rap. Negli ultimi anni viene quasi sempre utilizzato l'auto-tune, un mezzo digitale inventato per correggere le stonature e le imperfezioni vocali, che nella trap viene spesso usato ed esasperato per creare un particolare suono a volte quasi "robotico" della voce. La caratteristica principale di questi rapper è il cosiddetto "mumbling", ossia il farfugliare i testi delle loro canzoni non rendendo chiaro ciò che dicono a un primo ascolto, a causa di mancanza di chiarezza nella loro pronuncia, ma anche all'utilizzo di denti d'oro. Questo stile è influenzato principalmente dal fatto che la musica Trap dia più importanza al suono del beat e della sua fusione con la voce del rapper, piuttosto che ai testi e le metriche come tipico nell'Old School.

(di Marianna Spezio)

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